Nel Regno Unito è stato trovato il più grande fossile al mondo di drago marino. Si, perché i draghi sono davvero esistiti ma, a differenza di quelli della DreamWorks, questi non avevano le ali e non sputavano fuoco.
Chi non conosce i draghi? Animali mitologici, solitamente portatori di morte e distruzione, di razzie di bestiame e di contadini flambè. Sono presenti in quasi tutta la letteratura fantasy, e tornati alla ribalta con serie come “Il Trono di Spade“.
Simili a serpenti, con grandi ali da pipistrello e artigli lunghi e affilati. Forti, fieri e pericolosi, ecco come vengono descritti, spesso, i draghi. Ma anche amichevoli e affettuosi, se vogliamo parlare per esempio di Falcor de “La storia infinita” o di Draco di “Dragonheart“.
In tutto il mondo, i draghi sono creature conosciutissime. I bambini li adorano, sono protagonisti di cartoni animati e film a loro dedicati (Dragon Trainert o Elliot il drago invisibile).
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Nel Loch Ness, si dice viva il famoso “mostro”, amichevolmente chiamato Nessie. Di questo drago marino, si sono ricevute centinaia di avvistamenti, tra foto e video, ma mai nessuno è risultato essere vero. Anche le ricerche effettuate sono sempre risultate infruttuose.
Sappiamo, con rammarico, che sono quindi animali mai esistiti nella realtà. Il nome generico “drago” viene usato comunemente per chiamare alcuni sauri come, per esempio, il varano del Komodo.
Sono comunemente chiamati “draghi marini“, ma sono dei dinosauri. Per la precisione sono ittiosauri e sono vissuti sulla terra circa 180 milioni di anni fa. Si tratta di grandi rettili marini, i quali potevano arrivare a 16 metri di lunghezza.
Quello ritrovato in questi giorni nel Regno Unito è lo scheletro più grande e più completo mai trovato prima. È lungo ben 10 metri e il suo cranio pesa una tonnellata. Il fossile è stato rinvenuto nella riserva naturale di Ruttland Water.
Il ritrovamento risulta essere da primato. Non era infatti mai stato trovato un esemplare così ben conservato e di queste dimensioni. Gli esemplari trovati in passato erano infatti meno perfetti e decisamente più piccoli.
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La scoperta è stata fatta per caso. Durante gli scavi infatti Joe Davis, uno studioso famosissimo in patria, ha notato dei tubi che fuoriuscivano dal terreno. Dopo un’analisi più attenta, egli si è reso conto che non si trattava di tubi, ma di enormi vertebre.
Questo ritrovamento sarà importantissimo per riuscire a capire meglio come vivessero e quali fossero le abitudini di questa specie, che si estinse senza un preciso motivo durante nel Cretaceo superiore.
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