La scuola steineriana si fonda sui principi della pedagogia Waldorf: un approccio formativo che punta alle necessità di evoluzione del bambino, attraverso l’amore per la natura.
Sapevate che esiste un approccio didattico incentrato sull’amore per l’arte e per la natura? A fronte delle scuole basate sul metodo tradizionale, esiste una formazione che vuole favorire l’evoluzione del bambino attraverso lo studio delle materie artistiche, creative e artigianali? Non solo, lo fa anche insegnando sin da subito il rispetto per l’ambiente.
Si chiama scuola steineriana e le sue origini risalgono agli anni venti del secolo scorso. E’ stata infatti fondata da Rudolf Steiner e si fonda sui principi della pedagogia Waldorf, seguendo gli studenti dal pre-asilo fino al raggiungimento della maggiore età.
Nata in Germania dopo la Prima Guerra Mondiale, la scuola steineriana si diffuse poi in tutta Europa e nel mondo: oggi solo in Italia se ne contano ben 31, su oltre 700 in tutto il continente.
La formazione dei bambini punta a valorizzarne sentimenti, volontà e intelligenza: la pedagogia, secondo Rudolf Steiner, deve infatti seguire i principi della antropologia evolutiva. E, in questo, anche la natura gioca un ruolo fondamentale.
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I principi della scuola steineriana
Steiner differenziava il suo metodo rispetto a quello che si insegnava nelle scuole tradizionali: l’aspetto cognitivo-intellettuale dell’apprendimento non doveva, secondo lui, predominare a discapito delle materie artistiche, creative e artigianali. Una vera e propria “arte dell’educazione” che inserisce gli elementi artistici ed espressivi in ogni lezione.
Ancora, la scuola steineriana dà ampio spazio all’insegnamento dell’amore e rispetto per la natura. Due concetti fondamentali si trasmettono attraverso l’ambiente in cui i bambini si trovano a imparare: si offre un particolare valore, infatti, sia alla realtà rurale che all’alimentazione, il più possibile biologica e sana.
I bambini che frequentano la scuola Waldorf, poi, riescono a sviluppare un’intelligenza manuale. Vengono infatti introdotti a molti laboratori creativi, per imparare ad esempio a lavorare a maglia.
Il lavoro manuale, infatti, per Steiner possiede un alto valore pedagogico e formativo ed è in grado di mantenere il cervello in allenamento.
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Infine, la fantasia del bambino viene stimolata tramite immagini e fiabe. Sia nell’ascolto che nella produzione scritta e orale di racconti, gli studenti vengono dunque esortati a pescare dalla propria fantasia. Per fare ciò, si ispirano alle fiabe della tradizione popolare locale ma anche del resto del mondo.
Per aiutare a sviluppare la propria creatività, si utilizzano anche speciali bambole di pezza a cui i bambini possono associare emozioni ed espressività.
Un approccio educativo, questo, senz’altro libero e stimolante per ogni bambino che ami la curiosità.