Siamo abituati ad immaginare la preistoria come un mondo popolato da animali dalle dimensioni enormi, capaci di distruggere e uccidere senza pietà. Bene, tutte queste supposizioni sono vere e lo dimostra il Titanoboa. Scopriamo chi è!
Già dal nome, si evince che non si tratta proprio di un animaletto da compagnia. Parliamo del Titanoboa Carrejonensis, il quale si aggiudica il primato come serpente più grande del mondo!
Vissuto circa 60 milioni di anni fa, questo parente delle anaconda doveva essere lungo circa 15 metri, per 1 metro di diametro, per 1200 kg di peso.
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Il suo ritrovamento di qualche anno fa, lo ha portato di diritto in cima alle classifiche dei serpenti più grandi del mondo. Difatti, il Titanoboa ha soppiantato il Gigantophis Garstini, ritrovato nelle aree del nord Africa e che si presume avesse una lunghezza di 10 metri!
Una passeggiata in mezzo agli scheletri del passato: ecco dov’è stato trovato
Il ritrovamento della muta di quest’esemplare di serpente è avvenuto nella miniera di Carrejòn in Colombia. Il suo stato di conservazione era perfetto, anche grazie al fatto che la sua testa fosse incastonata in una pietra arenaria.
La scoperta di questa lucertolona è da attribuirsi al giovane Camilo Andrés Rodríguez, un ragazzino di 12 anni che, ai tempi della scoperta, andava in giro con il nonno a cercare una delle capre del gregge.
Ad oggi, è possibile osservare una riproduzione fedelissima della muta dell’animale in diverse esposizioni, tra cui quella che si è tenuta alla Birmingham Young University, negli Stati Uniti.
Le vere abitudini del serpente ed il suo Habitat
Dal reperto, si possono evincere molte informazioni interessanti sia sullo stile di vita del rettile che dell’habitat nel quale viveva.
Bisogna dire innanzitutto che, nonostante le somiglianze con il Boa Constrictor (che oggi misura circa 4 metri) siano molte, il Titanoboa non era un serpente velenoso. Piuttosto, egli preferiva stritolare le sue prede o le ingurgitava intere.
Questo è il caso delle sue vittime preferite, i coccodrilli, di cui il serpente era ghiotto. Questi, venivano mangiati tutti interi, senza che questo causasse il minimo problema di indigestione.
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Per quanto riguarda l’habitat, dal reperto si è scoperto che il clima della Colombia era molto più umido: vere e proprie foreste tropicali verdeggiavano sul territorio colombiano, con una temperatura di circa 30-40 gradi.
Sfortunatamente, questi esseri non esistono più, anche a causa di tutti i meteoriti che si sono inflitti sulla Terra nel corso dei millenni. Una cosa però, oggi, ci resta: immaginare mondi fantastici con creature spettacolari!