È arrivata. È la sesta estinzione di massa. Ci siamo davanti, la stiamo vivendo e dobbiamo cominciare a farci i conti. Eppure in molti ancora la negano adducendo motivazioni naturali e non la mano dell’uomo come scure.
In poco più di 500 mila anni la maggior parte degli esseri viventi è scomparsa per ben 5 volte. Sono infatti 5 le estinzioni di massa di cui siamo a conoscenza. Le estinzioni hanno una durata relativamente breve e segnano una importante transizione del pianeta.
Quelle precedenti risalgono a milioni di anni fa. Si va dalla prima, Ordoviciano-Siluriano di circa 450 milioni di anni fa alla più recente, quella del Cretaceo-Paleocene di 65 milioni di anni fa.
Durante le estinzioni di massa circa il 75 % degli esseri viventi è scomparso e solo qualche forma di vita predominante è riuscita a sopravvivere. L’estinzione dei dinosauri è quella che tutti conoscono (Triassico-Giurassico), ma ce ne sono state altre altrettanto importanti.
Ogni volta la terra impiega un tempo lunghissimo a ritrovare un equilibrio che possa poi portare avanti per i tanti millenni a venire, finché di nuovo non arriva una nuova estinzione a stravolgerne i ritmi.
Secondo un importante studio portato avanti da un gruppo di biologi dell’Università delle Hawaii e del Muséum National d’Histoire Naturelle di Parigi, proprio in questo momento stiamo assistendo inermi alla sesta estinzione di massa.
Nel loro report pubblicato su Biological Reviews parlano infatti di un drastico aumento dei tassi di estinzione. Stanno morendo definitivamente specie animali e vegetali ed il loro forte calo conferma che il fenomeno dell’estinzione è di fatto già in atto da anni.
Non tutte le specie stanno sparendo alla medesima velocità, ma dal 1500 D.C. ad oggi sarebbero scomparse un numero di specie compreso tra le 150 mila e le 260 mila. E capiamo tutti che non è un numero basso.
Nei prossimi decenni ci si aspetta la scomparsa del 40% delle specie di insetti, e sarebbe una catastrofe per le nostre biodiversità. Meno insetti infatti significa meno cibo per chi se ne nutre, meno impollinazioni, meno vita.
Eppure in troppi ancora negano la situazione difficile in cui grava tutta la Terra. I negazionisti dell’estinzione pensano che il numero di animali fino ad ora estinti o a rischio sono troppo pochi.
Vero se si prendono in considerazione solo mammiferi ed uccelli, ma assolutamente falso se si mettono nel gruppo anche gli invertebrati, che sono invece la porzione più importante di vita esistente sul nostro pianeta.
Ma più probabilmente si nega perché si è consapevoli che, mentre le altre estinzioni si sono avute per cause naturali, questa è completamente a carico dell’uomo. Bisognerebbe prenderne atto e muoversi per porre finalmente rimedio alla situazione.
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