La sindrome sgombroide può colpire chiunque. Si tratta di una intossicazione alimentare molto particolare ma anche molto diffusa. Ecco quali sono i sintomi e come curarla.
Vi è mai capitato di avere un’intossicazione alimentare? Questa avviene dopo aver mangiato del cibo velenoso (come alcuni funghi e piante) oppure contaminato (molto spesso si tratta di pesci o crostacei).
Chi lo ha provato, sa già di cosa stiamo parlando. In generale, la sensazione che si prova quando è in corso un’intolleranza alimentare è tutt’altro che piacevole. Nei casi più estremi, si può anche finire in ospedale per colpa di un’intossicazione alimentare. I sintomi più comuni sono infatti nausea, vomito, dissenteria fino a convulsioni e paralisi.
La sindrome sgombroide fa parte della famiglia delle intossicazioni alimentari, in particolare è dovuta a un cibo che contiene alti valori di istamina: il pesce. Quando si verifica, significa che abbiamo ingerito un alimento alterato. L’istamina si trova in particolare in alcuni pesci come tonno, sgombro, sarde, sardine e acciughe.
L’istamina è il risultato della decomposizione della istidina, un amminoacido che è appunto presente in queste specie ittiche appartenenti alla famiglia degli Scombridae o a quella degli Scomberascidae. Se la conservazione del pesce non è stata fatta correttamente, la decomposizione è più veloce e si formano quantità di istamina molto alte.
A differenza delle altre intossicazioni alimentari, la sindrome sgombroide si verifica però con sintomi diversi. Andiamo a vedere insieme quali sono e come curarla.
La sindrome sgombroide, come detto, si verifica quando ingeriamo del pesce alterato, ovvero in cui i livelli di istamina sono molto alti. Ma come facciamo a renderci conto del fatto che stiamo avendo proprio questa sindrome?
I sintomi, a differenza di quelli delle altre tipologie di intossicazioni alimentari, in questo caso sono diversi e per certi versi simili a quelli di una reazione allergica. In particolare, la sindrome sgombroide si manifesta attraverso un forte prurito, eruzioni cutanee ma anche difficoltà respiratorie e tachicardia.
Questi sintomi generalmente compaiono poco dopo aver ingerito l’alimento, in un intervallo che può variare da pochi minuti alle 2 o 3 ore. La sintomatologia complessiva comprende appunto reazioni cutanee ma anche mal di testa, congiuntive arrossate, bocca che brucia, nausea, vomito, diarrea e crampi addominali. Raramente, possono verificarsi altresì difficoltà respiratorie, palpitazioni, ipotensione e ischemia miocardica.
Come curare la sindrome sgombroide? Se abbiamo un’intossicazione abbastanza forte, è necessario prendere degli antistaminici e nei casi più gravi rivolgerci al medico. Questa intossicazione può essere prevenuta, rispettando tutte le norme di conservazione e immagazzinamento del pesce. In particolare, il raffreddamento rapido subito dopo la pesca è il metodo più efficace per evitarla.
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