Un destino praticamente già deciso, quindi, in cui crescita, transizione ecologica e catastrofe climatica sono strettamente collegati. Ma siamo sicuri che questo sia l’unico scenario che possiamo prospettare per gli anni a venire?
Secondo gli scenari dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) dell’ONU che si occupa di monitorare i cambiamenti climatici, la crescita è ormai inevitabile e farà quindi parte del nostro futuro.
Secondo uno studio realizzato dall’Università di Sidney e del Politecnico di Zurigo, potrebbe essere un’altra la soluzione per fermare il cambiamento climatico.
Uno studio pubblicato quest’anno sulla rivista Nature Communications – “1.5 °C degrowth scenarios suggest the need for new mitigation pathways” (di Keyßer L.T. e Lenzen, M.) – suggerisce che ci sarebbe un’altra soluzione, focalizzata appunto sulla decrescita anziché sulla crescita.
La ricerca esordisce, infatti, spiegando gli scenari riportati da IPCC: in tutti, ci sarebbe la condizione della temperatura terrestre aumentata di 1.5° C.
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Questo fatto sarebbe associato a livelli differenti di emissioni di gas serra e cambiamenti tecnologici senza precedenti. Non solo, anche ad una crescita inarrestabile delle economie mondiali. Ad ogni modo, secondo lo studio, ci sarebbe una grande mancanza: la condizione di decrescita.
La decrescita provocata da un’economia in calo, infatti, potrebbe portare secondo gli studiosi a una mitigazione del clima con conseguenze positive per tutti.
E’ innegabile che la tecnologia possa aiutare a sviluppare un’economia circolare, soprattutto se applicata in svariati ambiti. Infine, sarebbe altresì utile comprendere cosa succederebbe se la crescita si arrestasse.
Due fatti sono ormai evidenti a tutti: le emissioni di CO2 non accennano a diminuire, anzi sono sempre più in aumento a livello globale, e le tempistiche previste per intervenire sul clima al fine di evitare conseguenze disastrose, si fanno sempre più strette.
Passando ai risultati della ricerca, è stato evidenziato quanto segue: anzitutto, “la strada della decrescita mostra i rischi relativi più bassi relativamente alla fattibilità e alla sostenibilità, se confrontati con gli scenari dell’IPCC“.
In aggiunta, riferisce lo studio, “più si fa affidamento sulle tecnologie per le strade stimate della mitigazione, maggiori sono i rischi per la fattibilità e la sostenibilità socio-tecnica“.
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Ma in cosa consiste, concretamente, il concetto di decrescita? Nello studio ci si riferisce a questo termine indicando una diminuzione del consumo di energia e di materia, con pari livello di benessere.
Quindi, stando alla ricerca, ciò che permetterebbe di raggiungere gli obiettivi sul clima sono: settimana lavorativa più breve, istituzione di servizi di base universali, limiti massimi al reddito e alla ricchezza.
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