Grave allarme siccità in Italia. La pioggia sembra proprio non voler arrivare e nel frattempo le temperature continuano ad aumentare.
In questi ultimi mesi la situazione in Italia si è fatta ancora più critica. È stato lanciato un nuovo allarme. La scia negativa che ha colpito tutta la nostra nazione continua a peggiorare di giorno in giorno.
Da circa 40 giorni l’anno senza piogge, ora siamo passi ad oltre 150. Le temperature continuano ad aumentare inesorabilmente ed il rischio di siccità è sempre maggiore. La terra sta lanciando un vero e proprio SOS questa volta, una richiesta di aiuto forte e chiara.
I maggiori fiumi del centro-nord Italia, come ad esempio il Po o il Tevere, stanno soffrendo moltissimo. Invece, nel sud della nostra penisola, e anche sulle isole, la siccità sta causando danni ancora più gravi. Le zone aride sono in costante aumento e molte aree sono a rischio di desertificazione.
L’Associazione Nazionale dei Consorzi di bonifica (Anbi) ha inoltre divulgato dei dati altamente sconcertanti che riguardano gran parte della nazione italiana. A quanto pare Sicilia, Molise, Puglia, Basilicata, Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo e Campania sono i territori che presentano il più alto rischio di inaridimento dei suoli agricoli.
Secondo le statistiche pubblicate dall’Anbi, in media circa il 55% dei terreni agricoli, o ex agricoli, distribuiti soprattutto nell’area meridionale dell’Italia sono ad oggi in pieno allarme rosso.
Basti pensare che, solamente nel 2021, la Sicilia ha dovuto affrontare un periodo di siccità davvero lunghissimo. È rimasta ben 140 giorni consecutivi senza vedere neanche una goccia di pioggia.
Il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, durante un’intervista ha dichiarato che è necessario intervenire al più presto su:
“previsione, prevenzione e gestione dell’emergenza acqua implementando i sistemi di approvvigionamento idrico. Bisogna basarsi su una combinazione di interventi infrastrutturali nel medio/lungo termine“.
Esistono delle soluzioni e sono davvero molti gli interventi che si potrebbero attuare per riuscire a risolvere questa problematica.
Si potrebbero realizzare degli invasi, distribuiti capillarmente sull’intero territorio italiano, da sfruttare per un migliore apporto idrico. Inoltre, si potrebbe pensare di recuperare e trattare le acque reflue.
Ma ci sono anche moltissime altre azioni da poter mettere in atto, anche più innovative e funzionali. Il problema, purtroppo, è che si tratta di tecnologie ancora poco conosciute o usate in Italia.
Tuttavia, una delle problematiche più urgenti a cui bisogna necessariamente porre rimedio in fretta, è sicuramente quella che riguarda le perdite di rete del nostro sistema idrico.
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