Nonostante molte catene di fast food le abbiano abolite, sostanze chimiche pericolose per l’ambiente e la salute sono state rintracciate negli imballaggi dei cibi.
Un nuovo studio ha scoperto sostanze chimiche molto dannose per la salute e l’ambiente nei fast food: la loro presenza non è tanto nel cibo, quanto negli imballaggi alimentari. Si tratta dei cosiddetti Pfas (sostanze perfluoroalchiliche), composti chimici che vengono usati per rendere i prodotti impermeabili ad acqua e grassi.
Sin dagli anni ’50, queste sostanze vengono usate anche nell’industria alimentare. In particolare, appunto, per gli imballaggi e i contenitori dei cibi. Purtroppo, è noto il loro impatto negativo sul pianeta: negli anni, hanno infatti causato una grande contaminazione ambientale.
Ma non solo, perché gli Pfas resistono a lungo anche negli esseri viventi. Avete capito bene: sono talmente resistenti da essere in grado di restare all’interno degli organismi, compreso l’uomo, risultando tossici se concentrati in grande quantità.
Queste sostanze raggiungono gli esseri umani, infatti, attraverso l’ambiente: sia perché finiscono nei corsi d’acqua sia perché vengono assimilati poi con il cibo. La loro presenza è stata dimostrata, recentemente, anche negli imballaggi di alcuni ristoranti e fast food americani da Consumer Reports. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Sostanze chimiche e fast food
Alcuni ristoranti, fast food e negozi alimentari hanno annunciato di voler limitare l’utilizzo dei Pfas nei loro imballaggi per il cibo o addirittura di eliminarli. Nonostante la pericolosità di queste sostanze chimiche sia nota, tracce di Pfas sono state trovate negli imballaggi di numerosi punti vendita alimentari.
Consumer Reports ha infatti testato più di 100 prodotti da imballaggio nei ristoranti e nelle catene dei negozi di alimentari. Sono stati dunque trovati in molte tipologie di imballaggi, da quelli in cartone per le patatine fritte a quelli per avvolgere gli hamburger.
In particolare, le catene in cui sono state ritrovate queste sostanze includono McDonald’s: proprio tale catena di fast-food aveva dichiarato che le avrebbe eliminate dal 2025. Così come Burger King e Chick-fil-A: entrambe hanno pubblicamente dichiarato che ridurranno i Pfas nei loro imballaggi, dopo aver visto i risultati della ricerca condotta da Consumer Reports.
Ma queste sostanze sono state ritrovate anche in alcuni imballaggi di catene che promuovono cibi più sani, come Cava e Trader’s Joe. Infine, i Pfas sono stati anche rintracciati in posti che avevano dichiarato di averli già eliminati dai propri prodotti (anche se a livelli minori rispetto ad altri ristoranti). Ad ogni modo, ridurre queste sostanze resta un obiettivo da perseguire per la propria salute e quella del pianeta.