Vivere fuori dalla civiltà, pensando al proprio sostentamento e diventando autosufficienti. Ecco la scelta sostenibile fatta 12 anni fa da Misty e Brice.
La società in cui viviamo è sempre più frenetica, punta a renderci produttivi in ogni secondo della giornata e spesso ci induce a condurre una vita a ritmi poco sostenibili. Talvolta è impossibile concederci una pausa dalla routine quotidiana, ma c’è chi ci insegna che vivere in un modo diverso è possibile.
Ce lo testimoniano Misty e Brice: una coppia che ha scelto di vivere fuori dalla società, per avvicinarsi alla natura e in un certo senso ritrovare se stessi. Una filosofia che i due portano avanti ormai da 12 anni, quando hanno deciso di lasciare la civiltà per costruire la propria casa e provvedere in prima persona al proprio sostentamento.
Una decisione che ha dato vita al Territorio di Ultima Thule, un’area dove appunto i due vivono e condividono le giornate trascorrendole nella cura di se stessi e del patrimonio naturalistico intorno. “Siamo cuochi, artisti e artigiani – raccontano sul loro sito web – Siamo agricoltori e coloni, siamo ottimisti“.
Misty e Brice vivono allevando gli animali e coltivando le piante, con l’obiettivo di diventare autosufficienti e quindi sostenibili. Inoltre, hanno scelto l’homeschooling per i propri figli. In questo modo, i due hanno scelto di vivere in armonia con il pianeta: si dicono infatti ideatori del concetto di permacultura e puntano a comunicare il loro stile di vita a quante più persone possibile.
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Una vita fuori dalla civiltà
Una casa costruita fai-da-te con materiali ecologici, nessuna automobile ma una piccola imbarcazione e biciclette, una fattoria che è “il fulcro” della loro proprietà e del loro stile di vita: ecco la loro concezione di “rispetto della natura“.
“Uniamo antiche tecniche con le più avanzate tecnologie, per vivere in modo moderno ed ecologicamente compatibile – dicono – Il nostro più grande desiderio è arrivare ad un nuovo Rinascimento che possa illuminare tutti a livello pratico e spirituale“.
Tutto ciò che hanno utilizzato per costruire la loro casa si trovava nel raggio di 20 km, la maggior parte dei materiali edili derivava tra l’altro dal riciclo o era di seconda mano.
Per quanto riguarda l’elettricità, la coppia utilizza pannelli solari e una turbina per il vento; per l’acqua usano invece dei barili in cui raccolgono l’acqua piovana e un pozzo realizzato da loro stessi.
Infine, per il riscaldamento si privilegiano fornelli in legno. Insomma: tutte soluzioni sostenibili che li rendono a pieno titolo promotori di uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente.
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