Abituati ad acquistarle al supermercato per l’igiene personale, quasi tutti pensano che le spugne di mare siano semplicemente una specie vegetale marina. La verità è che nessuno o quasi ne conosce l’origine.
Anche se il loro aspetto trae in inganno la maggior parte delle persone, le spugne di mare sono degli animali che appartengono al phylum Porifera, comunemente chiamati spugne o poriferi. Ne esistono diversi tipi dai colori e dalle forme differenti.
Le spugne di mare sono diventate famose non solo perché le utilizziamo principalmente per lavarci sotto la doccia, ma anche e soprattutto grazie al cartone animato che ha fatto di una di loro la sua protagonista, SpongeBob.
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Ambientato nei fondali marini, la spugna di mare gialla, particolarmente goffa e pasticciona, ci porta con sé nelle sue avventure insieme ad altri amici appartenenti alla fauna marina.
Che questo programma ci piaccia o meno, è innegabile che abbia acceso un riflettore su questa specie. Guardare anche solo alcune puntate, avrebbe dovuto farci riflettere sul fatto che le spugne non sono delle semplici alghe.
Le spugne di mare sono animali invertebrati poco complessi, privi di tessuti. Il loro corpo è formato da cellule di tre tipi differenti aggregate tra loro: utili per la protezione, nutrizione e riproduzione.
Inoltre, queste specie possiedono una grandezza variabile, da pochi centimetri fino 2 metri circa. La loro nutrizione avviene per filtrazione: facendo passare l’acqua di mare attraverso i loro molteplici canali interni, filtrano microscopiche particelle di cibo.
Capaci di adattarsi in quasi tutte le condizioni, queste spugne marine riescono a sopravvivere anche in acque particolarmente inquinate. I luoghi più conosciuti dove trovarle sono nel Mediterraneo occidentale, Caraibi, nel Golfo del Messico e in Giappone.
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Essendo animali incapaci di movimento, vivono sul fondo del mare. Riescono ad ambientarsi indifferentemente a grandi o minime profondità, ma proliferano meglio in ambienti con poca luce.
Una delle loro particolarità più curiose è quella della rigenerazione. Se vengono separate meccanicamente in due parti, queste tornano a riunirsi e a formare un nuovo individuo in grado di sopravvivere.
Le spugne di mare sono anche molto utilizzate in farmacologia. Difatti, esse contengono una grande quantità di tossine e di antibiotici che vengono utilizzati come antinfiammatori, antitumorali, antivirali e sono tuttora oggetto di studi di approfondimento.
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