Gli squali nuotano nei nostri mari da 450 milioni di anni circa. Per lo più grandi cacciatori carnivori, la fanno da padrona nelle acque senza che nessuno, oltre l’uomo, li disturbi. Eppure ancora oggi ci riservano ancora delle sorprese.
Prima dei vertebrati esistevano già loro, gli squali. I resti più antichi risalgono a oltre 400 milioni di anni fa, ma esistono prove scientifiche che attestano fossero presenti da ben prima. Hanno di diritto la nomea di essere tra gli animali esistenti più vecchi del mondo.
Le varie estinzioni di massa hanno ucciso i dinosauri, hanno eliminato per sempre un numero spaventoso di specie viventi ma loro no, loro sono riusciti a sopravvivere, arrivando ai giorni nostri con qualche esemplare in meno, ma sempre presenti.
Spaventano con i loro attacchi le persone che abitano vicino alle loro zone di azione. La verità, però, è che gli attacchi di squali sono abbastanza rari. Nel 2021 sono stati solo 73, e non sono stati tutti attacchi mortali.
Eppure anche io, reduce dal film “Lo squalo“, benché nei nostri mari sia davvero rarissimo incappare in una specie pericolosa, quando mi avventuro in acque alte ho un certo aumento della pressione sanguigna e mi guardo intorno con circospezione.
La scoperta di una nuova specie, lo squalo aquila
Pensavamo forse di sapere tutto su di loro, invece avevano ancora dei segreti. Quando pensiamo alle tipologie di squali estinti penso che tutti o quasi abbiamo in mente il gigantesco e pericolosissimo megalodonte.
A estinguersi invece ci sono state anche delle razze del tutto innocue. Risale al 2012 una scoperta, in Messico, che fece subito appassionare e sognare la popolazione scientifica. I resti in questione sembravano non appartenere a nessuna specie conosciuta.
Benché a vederlo fosse chiaro che si trattasse di uno squalo, le sue caratteristiche non rientravano in nessuno di quelli fino ad allora studiati. Assomigliava ad una manta, con delle pinne pettorali lunghissime ed una bocca lunga 1 metro e 65 centimetri.
È così che è stato scoperto quello che adesso possiamo chiamare squalo aquila, l’Aquilolamna milarcae. Questo esemplare è vissuto circa 93 milioni di anni fa e, nonostante le dimensioni della sua bocca, era del tutto innocuo.
Molto vicino allo squalo elefante come indole, era fornito di denti piccolissimi e si nutriva di plancton. Le sue pinne lunghe e simili ad ali gli servivano per stabilizzare il suo movimento, un po’ come succede con le razze.
Doveva essere lento nel nuoto e utilizzava la grande bocca come filtro, lasciandola aperta e cibandosi di quello che vi entrava dentro. Ancora gli studiosi sono in cerca di informazioni per dare a questo esemplare dei connotati più specifici.
Gli squali sono degli animali bellissimi che andrebbero preservati e difesi. Alcuni di loro sono invece a rischio estinzione. Il mare non è casa nostra e dovremmo aver rispetto di tutti i suoi abitanti, anche di quelli che non ci fanno fare il bagno al mare sereni.