Nel porto dello Sri Lanka una nave da carico è stata distrutta dalle fiamme. La grande preoccupazione è legata a ben 350 tonnellate di carburante che si trovava nei serbatoi.
Purtroppo il MV X-Press Pearl si è trasformato da imbarcazione mercantile a disastro ecologico al largo delle coste dello Sri Lanka. La nave ha di fatto preso fuoco e per contenere le fiamme sono state difficili da contenere. Basti pensare che ci sono voluti addirittura 13 giorni.
Non è stato tanto l’incendio a preoccupare ma le 350 tonnellate di carburante, sostanze chimiche tossiche e plastica contenute all’interno. Le autorità stanno valutando come riuscire a contenere i materiali maggiormente pericolosi che sono stati versati in acqua e quelli che sono ancora all’interno della stessa imbarcazione.
Sono arrivati esperti internazionali in Sri Lanka per la gravità della situazione ed evitare che la situazione possa ulteriormente degenerare. Il rischio è che il carburante presente a bordo possa riversarsi in mare creando un vero e proprio disastro.
Contenere il carburante, il compito principale
La nave in questione si trova presso il porto di Colombo nella capitale dello Sri Lanka. E anche se non si parla ancora di perdite di carburante la paura è tanta.
Le attività fino a questo momento sono state portate avanti dalle autorità portuali e ambientali del paese stesso. Gli esperti invece sono della Federazione internazionale dei proprietari di container contro l’inquinamento. A tutto ha collaborato anche la Oil Spill Response.
Sono stati effettuati dei sopralluoghi anche se il fatto della scarsa visibilità sotto l’acqua non permette di capire tutto precisamente. In porto si stanno preparando con delle schiume in grado di contenere proprio l’uscita del petrolio.
Sull’X-Press Pearl troviamo ben 81 container con dei carichi pericolosi. Grandissima parte del materiale è stato però distrutto dalle fiamme. Milioni di microsfere di plastica si sono perse in mare dopo che è affondata l’imbarcazione.
Le microsfere che danneggiano le coste dello Sri Lanka
Le microsfere su citate facevano parte del carico della barca e sono usate per produrre sacchetti di plastica. Ora sono sparse in tutta la zona costiera che si trova nei pressi proprio del porto.
Le autorità competenti dello Sri Lanka hanno sospeso la pesca nella zona per evitare ulteriori problemi. Si sta poi analizzando come rimuovere le microsfere di plastica all’interno del mare e sulle coste.
Per fortuna però i 25 membri dell’equipaggio si sono salvati, si tratta dunque di una tragedia dove non ci sono state morti. Tre di queste persone sono state interrogate a lungo dalla Polizia che gli ha trattenuto il passaporto.