I risultati di un importante studio, mai effettuato prima d’ora, hanno mostrato dei nuovi dati estremamente allarmanti. Le emissioni prodotte in tutti i singoli passaggi di una popolare materia nociva sta prendendo il posto del carbone. Scopriamo subito insieme di cosa si tratta.
Dagli anni ’50 ad oggi, abbiamo prodotto quasi 9 miliardi di tonnellate di plastica. La domanda globale di questo materiale è cresciuta notevolmente. Si tratta di uno sviluppo allarmante, in appena 40 anni è aumentato di almeno 4 volte rispetto a quello che c’era agli inizi della produzione.
Di tutta la plastica prodotta, circa il 60% è stato gettato via finendo all’interno delle discariche oppure, direttamente nell’ambiente. Gran parte di questo materiale buttato via, è finito negli oceani.
Secondo l’UNEP (l’agenzia ONU per la protezione ambientale), il materiale plastico presente negli oceani è stato, ed è tutt’ora, la causa di morte di oltre un milione di uccelli e di più di 100 mila specie tra mammiferi marini e pesci ogni anno.
Inoltre, dal 1995 al 2015, l’impronta di carbonio della plastica sul pianeta è raddoppiata, arrivando a sfiorare i 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Un dato estremamente allarmante che si può tradurre in una percentuale che rappresenta quasi il 5% delle emissioni globali di gas serra.
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Una ricerca dai risultati estremamente allarmanti
Questi dati, insieme a tanti altri, sono i risultati scaturiti dallo studio attento effettuato da Beyond Plastic (Oltre la plastica), un progetto coordinato dal Bennington College.
La ricerca è davvero molto dettagliata, in quanto ha mostrato un aspetto che riguarda l’impronta di carbonio sul Pianeta, lasciata dall’intera filiera della plastica, ben più alta di quanto si potesse mai immaginare.
I ricercatori si sono soffermati, in particolare, sull’intero processo industriale delle materie plastiche. Gli stessi hanno indagato su ogni singolo passaggio, individuando gli step più inquinanti della catena manifatturiera.
I risultati hanno rivelato quanto realmente questa materia sia nociva per il nostro Pianeta. Dati sconvolgenti , questi, che hanno portato gli studiosi a definire la plastica come il nuovo carbone.
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Gli esperti del progetto Beyond Plastic hanno soffermato il loro sguardo in particolar modo sugli Stati Uniti d’America. Dagli studi effettuati sul settore dei materiali plastici dell’intera Nazione americana, si é stimato che entro il 2030 l’impronta di carbonio derivante dal processo di produzione della plastica supererà ampiamente quella delle fonti fossili.
Dai dati divulgati dal Bennington College, nel 2020, l’industria della plastica statunitense è stata responsabile di oltre 200 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica.
Inoltre, in America, gli impianti destinati alla produzione di questo materiale nocivo sono in continuo aumento. Dal 2019 ad oggi, sono state aperte oltre 40 nuove industrie per la lavorazione della plastica. Tutto questo è davvero molto preoccupante.
Quale sarà l’impatto ambientale sul Pianeta? Si sta davvero tentando di mettere in atto una transizione energetica oppure si tratta solo di finzione ecologica?