Un’energia pulita, rinnovabile, in grado di creare un’indipendenza energetica che non pesi sul pianeta. Ecco a quali profondità si trova e perché è la soluzione per il futuro.
Il dibattito su quale risorsa sia meglio utilizzare per produrre energia non è certamente nuovo, ma la tecnologia ci permette di avanzare sempre di più nella ricerca in questo campo al fine di trovare soluzioni che rispettino il pianeta.
Molte sono le alternative proposte negli ultimi anni per far sì che la produzione di energia non pesi sul pianeta, ma spesso i costi e i sistemi attuali non riescono a soddisfare questa esigenza. Ecco perché tecnologie come quella proposta da Quaise Energy, filiale del MIT (Massachusetts Institute of Technology), sono davvero innovative e possono rappresentare un passo in avanti significativo.
Quaise Energy ha infatti pensato di sviluppare un nuovo modo per accedere alla più grande fonte di energia non ancora sfruttata: quella geotermica. Un’energia pulita, rinnovabile e che sia disponibile allo stesso modo in tutto il mondo e per tutte le popolazioni.
L’energia geotermica, dunque, è una soluzione molto valida che permetterebbe di abbandonare lo sfruttamento dei combustibili fossili a favore di un sistema più sostenibile. Il metodo elaborato da Quaise Energy permetterebbe altresì di usare meno dell’1% dei terreni e dei materiali, rispetto ad altre energie rinnovabili, rendendolo l’unica opzione possibile per una reale transizione energetica.
Quaise Energy propone di andare a cercare questa energia innovativa e pulita nelle profondità della Terra. Per questo servono tecnologie che permettano di scavare anche ad altissime temperature: trivellazioni rotatorie per raggiungere le rocce sotterranee e poi un sistema tutto nuovo per arrivare a profondità mai toccate prima.
In questo modo, si arriverà a sbloccare la risorsa più abbondante e potente, pulita, mai sfruttata. Inoltre, il loro metodo prevede di sfruttare i sistemi già utilizzati per i combustibili fossili: ad esempio forza lavoro, filiera e quadro normativo. Non ci sarebbe dunque necessità di creare nuove infrastrutture dal nulla.
Le profondità che si potranno raggiungere sottoterra sono di 20 km: qui le temperature saranno di ben 500° C. L’energia geotermica non ha bisogno di combustibili e non produce sprechi. E’ quindi abbondante, rinnovabile e si può distribuire in modo equo in tutto il mondo. Sfruttando questa energia, entro il 2050 si potrà raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni.
Le sperimentazioni di tale sistema sul campo partiranno nel 2024, mentre nel 2026 dovrebbe già essere disponibile il primo sistema geotermico e nel 2028 la prima centrale “ripulita” dove produrre energia geotermica.
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