Croce e delizia di ogni palato, il sushi raccoglie attorno a sé una tifoseria netta, a tratti quasi manichea. Insomma o piace da impazzire o anche solo una foto provoca repulsione. Ma mangiare uramaki, nigiri e hosomaki fa davvero male o è – più che altro – un’annosa leggenda metropolitana? La parola agli esperti.
Attorno al sushi se ne dicono di cotte, ma soprattutto di crude. Sembra quasi che anche un solo chicco di riso possa attuare una conversione irreversibile alla cucina giapponese che resta – dicerie e credenze a parte – un’ottima cucina, molto gustosa e dalla tradizione millenaria.
Le formule “All you can eat” a pranzo e a cena, ovviamente, abbassano la qualità dei piatti, tuttavia, anche in questo caso non è necessario demonizzare i ristoranti nipponici sul suolo italico. Ci sono infatti molti locali che compiono egregiamente il loro lavoro, ovvero fornire un buona cena a servizio di un’esperienza culinaria altamente esotica.
Insomma, croce e delizia di ogni palato, il sushi raccoglie attorno a sé una tifoseria netta, a tratti quasi manichea. Insomma o piace da impazzire o anche solo una foto provoca repulsione. Ma mangiare uramaki, nigiri e hosomaki fa davvero male o è – più che altro – un’annosa leggenda metropolitana? La parola agli esperti.
Tutto quello che c’è da sapere sul sushi
E’ doverosa una premessa: per tutti i detrattori del sushi, ci sono altrettanti fan che invece – sempre e comunque – lo idolatrano al punto da ritenerlo sempre un piatto salutare a priori. Ma volte varianti, soprattutto quelle fusion, si allontanano di molto dall’equilibrata e sana alimentazione giapponese. Detto questo, è bene distinguere il buon sushi da tutto il resto.
Per mangiare del sushi che faccia bene alla nostra salute, infatti, dovremmo optare per la sua versione più basic, ovvero riso, pesce ed alga nori. In questo modo, mangeremmo un piatto quasi completo composto dal riso e dal pesce, ricco di grassi saluti, iodio e vitamina D, tutte sostanze queste che non sono presenti sempre in tutti gli alimenti.
L’alga nori, invece, per quanto salutare proprio per la presenza di potassio, fosforo, rame, magnesio, calcio, zinco e ferro, non riesce a sopperire totalmente l’assenza di verdure che andrebbero in questo caso aggiunte. Tutti gli ingredienti in più, oltre a modificare i valori nutrizionali, possono rendere meno salutare il sushi. Per fare un esempio, maionese o philadelphia, sicuramente sbilanciano la salubrità, nonché l’apporto calorico degli uramaki, soprattutto se fritto.
Ma anche l’abuso di salsa di soia può essere controproducente. Questa, infatti, contiene all’incirca 7 grammi di sodio, 3 volte in più della dose massima di sodio consentita al giorno. Per evitare una dose eccessiva, quindi, segui la tradizione giapponese che intinge il pesce e non il riso nella salsa di soia e gustati il sushi in santa pace.