7 tartarughe squarciate. Questo è il triste conteggio degli esemplari trovati seviziati a Roma. Un’ennesima prova della cattiveria umana che si abbatte sul più debole, su cho non si può difendere. Scopriamo di più su questa triste storia.
Negli ultimi anni, legalmente parlando, i passi fatti in difesa degli animali sono stati tanti. Ci sono leggi ben precise, che puniscono chi decide di divertirsi vessando, maltrattando e uccidendo le povere creature indifese che incontra lungo il suo cammino.
Purtroppo però questo non basta a far cambiare l’animo umano, che a volte può essere nero come la pece, profondo e buio come il baratro di una montagna. Si cerca di darsi delle spiegazioni per determinati comportamenti, ma ci si deve arrendere al fatto che, in moti casi purtroppo, non ce ne sono.
E non ci sono scusanti come malattie mentali, come problemi psicologici. A volte l’unica spiegazione è semplicemente l’umana cattiveria. Quella “soddisfazione malata” che alcuni personaggi hanno nell’avere in mano la vita di un altro essere vivente.
Questo tipo di persone, è stato ampiamente studiato, risultano essere pericolose non solo per gli animali, ma anche per i loro simili. Una specie di sociopatia e di mania di grandezza che sfocia nella violenza verso chi è più debole, per affermare se stessi.
Le tartarughe squarciate del parco Calimera
Si trova a Roma, nel quartiere di Torre Angela, il parco in cui si è consumata la carneficina ai danni di 7 esemplari di tartarughe Trachemys, conosciute anche come tartarughe dalle orecchie gialle. Un tipo di tartaruga che fino a qualche anno fa si trovava in vendita nei negozi.
È stato a causa dei numerosi abbandoni di questi animali da parte dei padroni che non riuscivano più a tenerli in casa (diventano particolarmente grandi), che la vendita ne è stata vietata.
Tuttavia, gli esemplari abbandonati, si sono facilmente adattati al nostro territorio e sono riusciti a proliferare senza problemi. Animali non autoctoni, ma sicuramente innocui per le persone.
Le tartarughe erano all’interno della fontana del parco, per lungo tempo abbandonato e da poco riqualificato con dei lavori di bonifica. Erano un po’ il simbolo del parco, ed erano state portate li proprio dai residenti.
Qualcuno però si preso la briga di toglierle dalla fontana e di torturarle, squarciando il guscio delle 7 tartarughe e lasciandole morire dissanguate, fuori dall’acqua, per essere trovate dai residenti che non potevano più fare nulla per loro, se non denunciare il gesto crudele.
L’associazione ambientale HEART si è presa carico della situazione, nella speranza di individuare, insieme alla commissione ambiente del Municipio VI, coloro che hanno trucidato i poveri animali, probabilmente con dei massi, lasciandoli morire tra atroci sofferenze.