Grave rischio di estinzione per un’intera specie animale. La causa risiede nel diffondersi di una terribile malattia sessualmente trasmissibile. Ecco di cosa si tratta.
È ormai nota, e ampliamente diffusa, la notizia del forte rischio di estinzione di una delle specie animali più simpatiche e amate dell‘Oceania. Si tratta dei marsupiali simbolo imprescindibile dell’Australia: i Koala. Fortemente minacciati, già da tempi remoti, a causa delle attività distruttive dell’uomo.
Azioni sconsiderate che portano a continui incendi e deforestazioni rischiano di generare la completa distruzione del loro habitat naturale. Questa è una delle motivazioni che conduce gli esperti e gli studiosi del settore, a pensare che i koala si estingueranno ormai nell’arco di pochi anni.
A tal proposito, il South Australia Veterinary Emergency Management (Gestore delle emergenze veterinarie dell’Australia meridionale) riporta dati estremamente sconcertanti. Le stime indicano che, solo con i catastrofici roghi che hanno colpito l’Australia tra il 2019 e il 2020, oltre 60 mila koala hanno perso la vita.
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Ad oggi, c’è un’altra agghiacciante situazione che concorre a peggiorare il contesto, già di per sé tragico. Si tratta di una terribile malattia sessualmente trasmissibile che si sta diffondendo, e anche in modo estremamente rapido, tra le popolazioni dei marsupiali australiani.
La clamidia è una terribile malattia infettiva e sessualmente trasmissibile, che colpisce circa 100 milioni di esseri umani ogni anno. Si tratta di una pericolosa infezione che provoca diversi sintomi come ad esempio delle cisti molto dolorose.
Inoltre, se non viene adeguatamente trattata, potrebbe causare l’insorgere di diverse complicazioni, come indurre alla cecità, generare infertilità e, nei casi più gravi, portare anche la morte.
Questa preoccupante patologia sta infettando, in maniera molto rapida, anche la specie animale dei marsupi australiani.
Dagli anni 90′ ad oggi, il tasso di diffusione è aumentato drasticamente. Dal 10% si è arrivati ad un incidenza dell’85%: un dato altissimo e allarmante. La maggior parte delle femmine di koala positive alla malattia, sono diventate sterili nell’arco di un anno.
Una situazione estremamente drastica, tanto che Mark Krockenberger, docente di patologia veterinaria all’Università di Sidney, riferendosi alla specie dei marsupiali australiana, ha dichiarato: “Quella non è più una popolazione vitale a causa dell’infertilità”.
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Nella fattispecie, un’affermazione di questo genere può sembrare terribilmente pessimistica. Tuttavia, si tratta di una dichiarazione plausibile poiché, anche se la specie dovesse sopravvivere non potrebbe comunque riprodursi.
È stato effettuato uno specifico studio volto a valutare lo sviluppo della malattia infettiva nei koala. La ricerca, pubblicata sullo Scientific Reports (Rapporti scientifici), ha dimostrato che più del 50% dell’attuale specie animale dei marsupi australiani, è affetta da clamidia. Inoltre, oltre l’85% degli esemplari infetti è già sterile.
Gli esperti hanno asserito, con tristezza, che si tratta ufficialmente di una specie “funzionalmente estinta“. A concretezza di quanto scaturito dalle varie ricerche, i koala sono addirittura stati aggiunti nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.
Ad oggi, è in atto una corsa per la ricerca e lo sviluppo di un vaccino che contrasti la clamidia. Gli scienziati hanno già avuto dei riscontri positivi a riguardo. Le prime due fasi dell’immunizzazione si sono rivelate sicure.
Tuttavia, ora ci si appresta a sperimentare il terzo stadio, quello più avanzato. Nel frattempo, la Fondazione Australiana dei Koala si batte a favore dei diritti di questa meravigliosa specie in grave rischio di estinzione.
Nello specifico, la fondazione chiede al governo che vengano approvate leggi più severe per salvaguardare e tutelare gli habitat dei koala.
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Restiamo tutti in attesa di riscontri positivi da parte del mondo della medicina. L’auspicio è che il rimedio, attualmente in fase di studio, possa rivelarsi funzionale e che possa davvero salvare la vita di questi bellissimi e adorabili animaletti.
L’ennesima estinzione di un’intera specie animale, sarebbe davvero una sconfitta troppo grande, a maggior ragione nel periodo storico in cui ci troviamo.
Non ci resta che fare tutto il possibile per proteggere la biodiversità dal declino e incrociare le dita affinché il vaccino sia presto pronto e in grado di ribaltare questa terribile situazione.
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