In Europa esiste una legge che vieta i test sugli animali. Tuttavia, viene adottata una scappatoia per non doverla rispettare. Scopriamo subito insieme di cosa si tratta.
Effettuare test sugli animali è una pratica estremamente barbarica e crudele. In tutti i modi, si sta cercando di vietare l’utilizzo di questo metodo che, purtroppo, viene ancora adottato da moltissime aziende e in moltissimi Paesi.
A riguardo, è stato pubblicato un interessante studio sulla rivista Alternatives to Animal Experimentation. Ciò che è stato svelato e portato alla luce, è davvero qualcosa di triste e amareggiante.
L’articolo mostra come, ad oggi, ancora centinaia di beni venduti all’interno della comunità europea, vengano testati proprio sugli animali.
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La notizia ha rivelato dati sconcertanti poiché, quasi la metà delle componenti utilizzate all’interno dei prodotti come rossetti, creme idratanti e solari oppure balsami per capelli, sono testati tramite centinaia di esperimenti eseguiti in particolar modo su topi e conigli.
L’Unione Europea ha introdotto una normativa, la 1223/2009, che vieta di testare sugli animali gli ingredienti contenuti all’interno dei cosmetici. Purtroppo però, esiste anche un altro regolamento chiamato REACH.
Nello specifico, si tratta di un insieme di norme che riguardano la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche con la finalità di proteggere la salute dell’uomo. Il problema è che quest’ultima ordinanza contempla e in alcuni casi impone le sperimentazioni e i test sugli animali vivi.
Una contraddizione assurda con la quale è possibile eludere il divieto dei test sugli animali imposto dal primo regolamento.
Da tutto ciò si può evincere come questa discrepanza legislativa, così come ha mostrato lo studio pubblicato su Alternatives to Animal Experimentation, ha fatto si che moltissime aziende potessero ricorrere a questa pratica crudele in modo completamente legale.
Una situazione, questa, che si protrae ancora oggi.
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Tuttavia, esiste un’altra situazione ancora più sconcertante di questa poiché, molte volte, è proprio l’Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche a chiedere alle imprese di testare determinati ingredienti.
Ci troviamo nel mezzo di una situazione che va oltre l’assurdo. La comunità scientifica ha più volte ribadito come ad oggi, ormai, non sono più assolutamente necessari i test sugli animali per garantire la sicurezza dei prodotti cosmetici.
È impensabile che esista un divieto legislativo, ma che questo possa essere eluso grazie all’applicazione di una seconda norma che ne annulla la validità.
Questa discrepanza deve essere assolutamente eliminata. È necessario far rispettare il regolamento 1223/2009 e porre fine una volta per tutte ai test sugli animali. Pratiche assolutamente barbare e inaccettabili.
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