Il Tevere è malato, ma non è una cosa che stupisce. Stupisce quanto sia grave la sua malattia. Un Team di studiosi lo ha tenuto sotto controllo per un anno e ha fatto delle scoperte a dir poco sconcertanti. Ecco i risultati del report “Giù al Tevere”.
La notizia non ci stupisce. Con le ricorrenti morie di pesci capitate, che l’acqua del Tevere non fosse in buono stato lo avevamo capito da tempo. Ad Agosto del 2020 c’è stata l’ultima, e fu davvero massiccia. I poveri animali risalivano a galla ormai cadaveri.
Le analisi fatte in quello specifico momento non portarono però dati allarmanti, almeno per le zone in cui successe. Si vede che nel tempo, e in altre zone, la situazione del fiume è notevolmente peggiorata.
E dire che la ex Sindaca si era addirittura fatta vanto della svolta ecologista di Roma. Peccato che la città risulti la prima città più inquinante di tutto il Mediterraneo per quanto riguarda la plastica. Questo il risultato di un’indagine portata avanti dal WWF.
Dal recente report su Roma appare, prima di tutto, quanto la Città Eterna sia ormai sporca, caotica, piena di rifiuti e di topi, non all’altezza delle aspettative. Non sono punti a favore di una capitale che, di regola, dovrebbe essere la rappresentante di tutta la nazione.
I dati che dimostrano che il Tevere è gravemente malato
Che a pagarne le conseguenze fosse anche il fiume Tevere non ci sorprende. Ed è un peccato perché lui e l’Aniene rappresentano uno straordinario patrimonio idrogeologico. Lo stato ecologico del Tevere è stato registrato ai controllo come “scarso”.
Si potrebbe pensare che oltre questo stato ce ne siano di peggiori ma no, è il livello più basso che si può ottenere. Il due corsi d’acqua principali vengono monitorati da un anno in modo costante. La situazione vicino ai centri abitati è risultata tragica.
Nel tratto in cui entra nella zona urbana, viene investito da un innumerevole quantità di scarichi civili ed industriali, molti dei quali sono spesso abusivi. Non avere un adeguato sistema di depurazione fa in modo che l’inquinamento sia a livelli altissimi.
Lo sfruttamento delle acque a fini industriali ed agricoli diminuisce i livelli dell’acqua facendo concentrare ogni porcheria si trovi al suo interno. E così il fiume tra i 3 più importanti d’Italia, è ricco di batteri fecali (escherichia coli), di ammoniaca e di pesticidi.
Nello specifico preoccupano i livelli dell’escherichia coli, che arriva ad essere fino a 4 volte più alto dei livelli tollerabili di questo batterio, rappresentando per l’uomo un pericolo per la salute e per l’ambiente un possibile disastro ecologico.
Le zone più preoccupanti sono quelle che si trova nei pressi del Depuratore di Roma sud, accanto all’Isola Tiberina e nel punto di incontro tra Aniene e Tevere. Si pensa che parte dell’inquinamento del fiume possa essere portato dall’affluente.