La prelibatezza, nonché la specialità, preferita dagli studenti fuori sede di tutta Italia è a rischio? Fortunatamente no. E’ il tonno fresco, in questo caso, il prodotto incriminato. Ma scopriamo insieme perché.
Studenti di Bologna, Milano e Palermo e di tutta Italia, potete tirare tutti insieme un respiro di sollievo. Il caro e vecchio tonno in scatola, per questa volta, si salva. Potrete continuare quindi a cucinare il piatto gourmet per eccellenza: la pasta col tonno. Facile, pratica, ma soprattutto economica, tutti nella nostra vita abbiamo sperimentato almeno una volta la gioia di un piatto di pasta povero ma ricco dentro.
Lo stesso invece non si può dire del tonno fresco, finito nel mirino dell’Efsa a causa di possibili intossicazioni alimentari. L’ultima è avvenuta a Milazzo, dove dieci persone sono rimaste intossicate ed una coppia è stata ricoverata in gravi condizioni, dopo aver consumato tonno contaminato, malgrado fosse stato cotto. Ma cosa ha causato l’intossicazione collettiva?
E’ importante precisare sin da subito un aspetto cruciale: non si tratta di un episodio sporadico. Questo pesce fresco, infatti, spesso è al centro di polemiche non solo per l’elevata concentrazione di mercurio – che si trova in pesci di grandi dimensioni – ma anche a causa di nitriti e nitrati, sostanze molto spesso sottovalutate, eppure responsabili dell’ultimo malessere di gruppo registratosi nel paesino siciliano. Ma scopriamo insieme perché e quali rischi si corrono con nitriti e nitrati.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), ha spiegato che i nitriti e nitrati vengono usati regolarmente per stagionare la carne, il pesce e altri alimenti. Sono, in breve, sostanze che, oltre a conservare meglio il prodotto, prevengono lo sviluppo di microrganismi nocivi e tossici, come il Clostridium botulinum. Ma non solo. Mantengono anche più a lungo il colorito ed il gusto dell’alimento, in questo caso il tonno.
Ma quando queste sostanze diventano pericolose? I nitriti e nitrati contenuti negli alimenti, infatti, sono assorbiti rapidamente dal nostro organismo, come sottolineato dalla stessa Efsa che in qualche modo ridimensiona il rischio legato alla loro assunzione. Tuttavia, non è sempre così. Il nitrito negli alimenti può generare anche gruppo di composti in parte cancerogeni: i nitrosammine.
Per evitare di consumare prodotti contaminati, l’ideale sarebbe effettuare delle analisi in laboratorio o addirittura smettere di comprare tonno. Si tratta, però in entrambi i casi di opzioni abbastanza drastiche. Se il tonno che stai per acquistare, però, ti sembra fin troppo colorato e vivo, posalo. In quel caso è abbastanza certo che il pesce contenga nitriti e nitrati pericolosi per la nostra salute.
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