Amare sorprese per i consumatori. Nelle ultime settimane agli aumenti di luce e gas li hanno messi in ginocchio. Come se non bastasse anche all’interno dei supermercati i cambiamenti sono stati tanti e lasciano indignati i cittadini che fanno la spesa.
È un periodo molto difficile per le famiglie italiane. Il caro bolletta ha messo in ginocchio la gran parte dei cittadini del nostro Bel Paese, che a stento riescono ad arrivare a fine mese. Le difficoltà si estendono anche al campo della spesa alimentare.
Anche se ci si aspettava un rincaro, dovuto alla guerra tra Russia e Ucraina, e alla difficoltà di reperire alcune materie prime, nessuno pensava che la situazione si sarebbe fatta talmente grave. Sopratutto nessuno pensava di aver sorprese, diverse da un rincaro, quando faceva la spesa.
In pochi se ne sono infatti resi conto, ma tra gli scafali dei supermercati ci sono stati dei cambiamenti di una grande rilevanza. Talmente rilevanti da portare alcuni consumatori a denunciare questi atteggiamenti poco corretti, giocati sulla buona fede di chi fa la spesa.
La verità è che le multinazionali hanno messo su una truffa non da poco, regalando ai consumatori una sensazione tra lo stupito e l’amareggiato. Se infatti ad un primo sguardo sembrerebbe che, almeno nei banconi, gli aumenti di prezzi non siano preoccupanti, ad una più attenta valutazione ci si rende conto che c’è qualcosa che davvero non va.
La truffa delle multinazionali che diminuiscono le quantità nelle confezioni
Si chiama Shrinkflation ed è arrivata nei supermercati come l’onda di uno tsunami. Inizialmente non le persone non se ne sono rese conto. In molti si sono meravigliati del fatto che i rincari, tra gli scafali, non fossero stati così forti.
A ben guardare però i rincari ci sono stati, molto più gravi di quello che ci saremmo potuti aspettare. È una truffa delle multinazionali a danno dei consumatori, così lo recepiscono i cittadini, rimasti sgomenti dalla situazione.
Ma cosa è di preciso la Shrinkflation? È la diminuzione della quantità di cibo all’interno delle confezioni, lasciando il prezzo invariato o quasi. Così una mozzarella da 125 gr è diventata di 100, una colomba da 1 kg si è ristretta diventando da 750 gr, una confezione da 25 bustine di tè ne ha improvvisamente solo 20.
In questo modo anche se l’aumento non è visibile sul cartellino esposto nel negozio, di fatto si va a pagare molto di più il prodotto acquistato perché in quantità minore rispetto a prima. Il tutto senza dare spiegazioni ai consumatori.