Una nuova scoperta senza precedenti potrebbe fare tornare in vita un uccello che si è estinto circa due secoli fa. Il segreto è legato al Dna e al processo di clonazione.
Se avete visto il film animato “Madagascar“, sicuramente conoscete tutti questo uccello. Si tratta di una specie molto particolare, che è stata scoperta dall’uomo nel XVI secolo e si è estinta solamente 100 anni dopo.
Stiamo parlando del dodo, un volatile che non sapeva volare e che misurava circa un metro di altezza. Viveva prevalentemente sull’isola di Mauritius e la sua estinzione è stata provocata dalla caccia da parte dell’uomo, ma questa specie era anche diventata una preda per cani, gatti e maiali che erano giunti insieme agli uomini sull’isola.
I dodo avevano vissuto per centinaia di anni in quell’area prima di essere scoperti e danneggiati dall’uomo. Proprio il fatto che fossero isolati dai predatori, li ha resi molto indifesi e di conseguenza delle facili prede.
Il primo esemplare venne osservato nel 1598 e l’ultimo nel 1662. Dopo la sua estinzione, per la prima volta un team di scienziati è riuscito a sequenziarne interamente il Dna. Con questa scoperta, il dodo potrebbe addirittura tornare in vita: un procedimento complesso che però potrebbe avere successo.
La ricerca è stata condotta da un gruppo di esperti dell’Università della California, tra cui la professoressa Beth Shapiro. Proprio lei ha affermato, al Daily Mail, che sarebbero stati in grado di riportare la sequenza completa del Dna del dodo al Museo di storia naturale di Copenaghen.
Gli scienziati starebbero infatti lavorando sull’intera sequenza, per far sì che possa essere resa nota prossimamente. L’obiettivo finale è però molto più ambizioso: riportare in vita questa specie di volatile estinta. Per farlo, però, ci sono alcuni scogli da superare. Anzitutto, partendo da una singola cellula in cui viene inserito il Dna del dodo in laboratorio, è molto complicato far sì che questa diventi un essere vivente.
Dunque, la soluzione proposta da Shapiro sarebbe legata alla clonazione: in particolare utilizzando lo stesso approccio che aveva portato alla clonazione della pecora Dolly. Tuttavia, gli uccelli hanno delle dinamiche riproduttive più complesse e quindi le incertezze sono molte. Servirebbe, quindi, modificare l’approccio utilizzato coi mammiferi.
Secondo quanto riferito ancora da Shapiro, il team starebbe lavorando senza sosta per far sì che questo possa accadere. Insomma: per il momento nulla è ancora certo, ma a breve potremmo finalmente vedere dal vivo il meraviglioso e particolarissimo dodo.
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