L’UNICEF mette in guardia: i bambini dei paesi occidentali e più sviluppati sono a serio rischio. Strano, ma vero, è tutta colpa del benessere incontrollato ed esagerato.
Avere la fortuna di vivere nella parte sana e ricca del mondo, implica anche avere poca consapevolezza rispetto al mondo stesso ed alle sue infinite sfumature. Sì, sappiamo che sono tantissime le persone svantaggiate ed indigenti. Eppure, la componente “esotica” rende tutto lontano e sfocato, solo la guerra in Ucraina in questo senso ha condotto una maggiore aderenza con la realtà.
Ma non basta. Anche l’invasione da diventando una condizionale “normale”. Di sottofondo, fa parte di quelle meccaniche consolidate che muovono il mondo stesso. Tuttavia, vivere in un’apparente bambagia, oltre a causare danni al nostro Pianeta, può essere controproducente per le future generazioni. L’UNICEF, infatti, mette in guardia: i bambini dei paesi occidentali e più sviluppati sono a serio rischio. Strano, ma vero, è tutta colpa del benessere incontrollato ed esagerato.
Far parte della società produttiva e dal PIL elevato significa scontrarsi ogni giorno col prezzo, nonché compromesso, di questo lusso. Ecco perché vivere in una comunità fatta di eccessi e di consumo rapido sta distruggendo il futuro dei bambini provenienti dai paesi più ricchi del mondo. Che futuro stiamo consegnando, infatti, agli adulti del domani?
Secondo il rapporto dell’UNICEF, studiando le condizioni di 39 paesi membri dell’Unione Europea e dell’area OCSE, si sarebbero riscontrati in oltre 20 milioni di bambini elevati livelli di piombo nel sangue. Le conseguenze, quindi, sarebbero devastanti. Il piombo rappresenta una delle sostanze tossiche per eccellenza. A lungo andare, così, la produttività crescente potrebbe diventare proprio controproducente per i nostri bambini.
Anche l’Italia, infatti, rientra tra le nazioni analizzate dal report e si piazza al sesto posto tra i Paesi industrializzati che pesano e direzionano la stessa crisi climatica in corso, tramite ad esempio le emissioni di CO2. L’uso massiccio di sostanze altamente nocive – che inquinano soprattutto l’aria che respiriamo -, lo smaltimento dei rifiuti e la mancanza di spazi verdi – specialmente nelle città – contribuiscono a rendere incerto il domani delle future generazioni, nonché la loro salute.
Questo perché siamo incapaci di garantire ai nostri bambini un ambiente sano, pulito e funzionale. Ci ritroviamo, insomma, ad un punto di non ritorno. L’UNICEF, infatti, ha posto molto l’attenzione sul consumo crescente ed incontrollato: se tutti avessimo accesso allo stesso modo alle risorse del nostro Pianeta, comportandoci proprio come i paesi più sviluppati, servirebbero ben 3,3 pianeti Terra per mantenere costante quel ritmo di consumo incessante. E questo non solo è impensabile, ma anche impossibile. Significherebbe prosciugare il nostro Pianeta irreversibilmente.
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