Esiste un singolare villaggio conosciuto come Villaggio Arcobaleno. La sua è la storia di un uomo che non si arrende a vedere distrutto il luogo in cui vive e si ingegna per riuscire a tenerlo in vita.
Se decidete di fare un viaggio a Taiwan, non potete mancare l’appuntamento con uno dei più singolari villaggi del mondo: il Rainbow Village. Questo Villaggio Arcobaleno è il risultato di 10 anni di lavoro di un simpatico nonnino, ormai quasi centenario.
Il suo nome é Huang Yung-Fu, nato nel 1924 nella contea di Taishan, nel Guangdong (sud della Cina). Yung-Fu si arruolò giovane nell’Esercito Rivoluzionario Nazionale per combattere nella guerra civile cinese contro l’Esercito di Liberazione Popolare.
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A seguito della disfatta del suo gruppo di combattenti, insieme a molti altri soldati, si vide costretto a scappare a Taiwan per salvarsi la vita. Insieme ai compagni, si rifugiò in un piccolo villaggio che offriva delle abitazioni temporanee ai soldati.
Tuttavia, quelle piccole case che dovevano essere solo temporanee divennero definitive e molti veterani, insieme ai loro parenti, rimasero lì a vivere. Quel piccolo insediamento contava 1200 case in tutto, suddivise in 3 piccoli villaggi.
Con il passare degli anni, però, le case dei villaggi hanno cominciato a deteriorarsi. Alcune famiglie si trasferirono, altre passarono a miglior vita. Chi rimase ricevette una lettera in cui si offriva loro una nuova abitazione.
Le case abbandonate vennero quindi demolite, in modo da poter riqualificare la zona dando vita a nuove costruzioni.
Anche nonno Huang ricevette quella lettera, ma decise di non lasciare quella che per la maggior parte della sua vita era stata la sua casa. Rimasto solo con 11 case ancora in piedi, ma disabitate, il nonnino ha cominciato a dipingere per combattere la noia.
Iniziò, dunque, dipingendo un uccello all’interno della sua casa. Finiti gli interni, Huang passò agli esterni e, finiti anche quelli, decise di passare alle poche case rimaste e poi anche alla strada. Riempì, così, il piccolissimo insediamento rimanente di colori e disegni.
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Come quando era soldato, iniziava la sua giornata prestissimo e la passava disegnando e colorando, finché aveva energia in corpo. La sua intenzione era genuinamente quella di animare di colori vivi e caleidoscopici quel villaggio disabitato.
Alcuni studenti universitari locali, scoperto il lavoro dell’artista, decisero di muoversi per acquistare più colori per il nonno, affinché l’opera venisse terminata e la parte restante del villaggio fosse salvata dalla demolizione.
Le autorità, per fortuna, concordarono decidendo di preservare quella gigantesca opera d’arte a cielo aperto.
Oggi il Raimbow Village è stato dichiarato parco pubblico ed è una meta turistica molto apprezzata. Nonostante l’età avanzata, nonno Huang continua a dipingere, “aggiungendo colore e trasformando le cose vecchie in cose belle“, queste le sue parole.
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