Jim Cummings, doppiatore di Winnie the Pooh e tanti altri protagonisti dei cartoni, telefona ai bimbi malati e parla loro con le voci dei personaggi che doppia.
A volte, sono i piccoli gesti quelli che contano maggiormente e sono capaci di fare la differenza. Soprattutto per i bambini gravemente malati, che trascorrono infinite ore negli ospedali e spesso sono soli nella propria stanza.
Non è facile per loro avere la compagnia di poche persone, poter percorrere solamente pochi metri o un corridoio e vivere circondati da infermieri e medici. E così può succedere che questi bimbi si sentano sempre più abbandonati e distanti dal mondo esterno.
Per questo, anche solo una piccola distrazione può essere per loro un enorme momento di gioia in una brutta giornata. Le persone che portano un sorriso a questi bambini sono tante, ci sono infatti molti volontari che tengono loro compagnia e cercano di dare loro una parvenza di normalità.
Ma sentire la voce dei propri idoli dei cartoni animati, che parla con loro direttamente al telefono, è senza dubbio un’esperienza impareggiabile. Ecco perché l’idea di Jim Cummings si rivela l’arma vincente per fare sorridere i piccoli in ospedale.
Winnie the Pooh parla ai bambini
Jim Cummings è statunitense, ha 70 anni ed è un doppiatore. In Italia è sicuramente poco conosciuto, ma negli Stati Uniti è molto famoso per aver prestato la propria voce ad alcuni dei personaggi più celebri dei cartoni animati.
Iniziando con personaggi minori, negli anni è riuscito a farsi conoscere e apprezzare dal pubblico americano ottenendo sempre più ruoli di prestigio nel mondo dei cartoni animati. La Disney per prima gli offrì, infatti, di doppiare Winnie the Pooh: l’orsetto più dolce e amato dai bambini!
E poi ancora Pietro Gambadilegno nella serie animata dedicata a Pippo, Tigro come compagno inseparabile di Winnie the Pooh, Taz (il Diavolo della Tasmania) nei Looney Tunes, Scar nel “Re Leone 2” e tanti altri personaggi protagonisti dei film di animazione.
Ora però, Jim Cummings ha deciso di mettere il suo talento a disposizione dei bambini malati negli ospedali. Per regalare loro un momento di spensieratezza, è infatti solito telefonare e parlare con loro utilizzando le voci dei suoi personaggi.
Si dice che una volta chiamò una bambina malata di cancro allo stadio terminale e riuscì a farla ridere per tutto il tempo della telefonata. La madre disse che era la prima volta che la vedeva ridere in sei mesi. Insomma, un bellissimo gesto che fa tanto bene ai piccoli malati.