Il WWF è l’associazione ambientalista italiana più grande e, come tale, si interessa anche di inquinamento, sopratutto quello della plastica. È una piaga che infatti rischia di non vedere quella che sta minacciando la nostra sopravvivenza.
Il WWF è stato fondato nel 1966. È un’associazione italiana storica che si interessa della tutela dell’ambiente e degli animali. Il suo simbolo è un Panda Gigante, che all’epoca era appunto uno degli animali più a rischio di estinzione.
Da sempre votata alla conservazione e alla difesa della natura, ha negli anni portato avanti importanti battaglie. Sempre con l’aiuto di cittadini ed istituzioni, dei quali non potrebbe fare a meno.
Il WWF inoltre gestisce oltre 30 mila ettari di aree protette in tutta Italia, che sono diventate vere e proprie Oasi, un esempio è la Riserva di Monte Arcosu in Sardegna o l‘Oasi del Lago di Burano in Toscana.
L’associazione ha da poco realizzato un dossier che desta non poca preoccupazione. Ha infatti analizzato oltre 2590 studi che trattano l’emergenza sull’inquinamento da plastica ricavandone dei numero drammatici.
È una vera e propria crisi planetaria. Proprio questa è stata la definizione data dalle Nazioni Unite sulla situazione in cui versa il nostro povero pianeta. Ormai sommerso da tonnellate di plastica, pare la sua situazione sia destinata ad un terribile peggioramento.
Sono tantissimi paesi che hanno da tempo superato la soglia massima tollerabile per quanto riguarda il loro coinvolgimento nell’inquinamento da plastica. Ma non solo, ancora di più sono colpevoli per la diffusione delle microplastiche.
Se infatti la plastica di fatto si potrebbe far sparire un tempo relativamente breve, le microplastiche continueremmo a mangiarle e respirarle per anni. Con tutti i danni del caso collegati ad ambiente e alla nostra salute.
Se le potenze mondiali non cominciano a lavorare davvero attivamente per cambiare la situazione, le generazioni future si ritroveranno con un tasso di plastica fino a 50 volte più alto. Un dato davvero drammatico.
Secondo gli studi svolti tutte le specie marine sono venute oramai in contatto con la plastica. Di questi ben il 90 % hanno avuto dei gravi effetti negativi dovuti a questa triste presentazione.
Ma uno dei risultati più drammatici di questa ricerca riguarda le città più inquinanti. Nel Mar Mediterraneo arrivano giornalmente delle ingenti quantità di plastica da 3 nazioni in particolar modo, Italia, Egitto e Turchia.
Le prima 5 città più inquinanti sono italiane. Roma, che detiene il primato, Milano, Torino, Palermo e Genova. Non ci sono festeggiamenti da fare, niente di cui essere fieri. Rischiamo la vita. Anche se in tanti ne sono consapevoli, pochi o nessuno fa davvero qualcosa.
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